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Teatro e Musica
Titolo | Scheda | Data | Prezzo | |
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- Musica Nelle Vene - | Concorso canoro, con la partecipazione di 2UOSONIKA, I BARZELETE DEL MOR8T |
sab. 4/1 ore 21 |
INGRESSO LIBERO | |
- Gli inferni - | Nella storia letteraria umana non mancano le descrizioni dell’inferno. Da Omero a Virgilio, alle rappresentazioni medievali, molti scrittori hanno provato a raccontare le pene dell’aldilà. Ma la narrazione definitiva dell’inferno per gli occidentali la troviamo nella Divina Commedia di Dante che ha saputo unire i più sublimi versi poetici alla più abbietta delle condizioni umane: l’assenza della morale e della religiosità. Da allora l’Inferno per la nostra cultura è sempre stato quello di Dante, fino al Novecento quando ciò che il Sommo Poeta aveva solo immaginato nell’oltretomba è stato concretamente realizzato dall’essere umano su questa terra. I campi di sterminio nazisti hanno portato nella vita dell’uomo l’inferno, come viene drammaticamente descritto in uno dei più importanti libri sulla Shoah: Se questo è un uomo di Primo Levi. Con estrema precisione e chiarezza, lo scrittore torinese ha rappresentato il lager richiamandosi esplicitamente alla cantica dantesco: Auschwitz è l’Inferno creato dall’uomo per l’uomo, senza però l’umana pietà e il sentimento di condivisione che il poeta trecentesco prova di fronte ai personaggi che incontra. L’ultimo barlume di umanità, che era ancora presente nell’infermo dantesco, ad Auschwitz è stato completamente cancellato dalla barbarie nazista. Basandosi su questa considerazione, il Teatro CaraMella ha progettato lo spettacolo Inferni in cui Dante e Primo Levi, la Divina Commedia e Se questo è un uomo si rincorrono in un continuo rimando, tanto da arrivare ad un intreccio inestricabile. Uno spettacolo drammatico e innovativo, all’interno del quale si richiamano continuamente le parole di Levi, i versi di Dante, immagini tratte da rari video e filmati d’epoca, accompagnati da musica dal vivo. In questo momento storico, in cui echi di situazioni che si credevano ormai definitivamente abbandonati tornano a riaffacciarsi nelle vicende odierne, Inferni è una delle rappresentazioni più ambiziose del Teatro CaraMella, uno spettacolo in cui emozioni fortissime e profonde riflessioni si alternano continuamente, per evidenziare l’estrema contraddizione dell’umanità, capace di passare dai più alti vertici della cultura poetica agli abissi più profondi dell’animo umano. Uno spettacolo indimenticabile per non dimenticare mai più. |
lun. 27/1 ore 21 |
Unico €7 | |
- 50° Arlecchino d'Oro - | Tradizionale rassegna canora con le canzoni dell'ultimo Zecchino d'Oro cantate dai nostri bambini. Quest'anno giunto alla 50° edizione! |
sab. 1/3 ore 20.45 |
Adulti €5 - Ridotti €3 | |
- L'eterno ritorno - | La figura di Ulisse ha sempre affascinato scrittori di tutte le epoche e anche nel ventunesimo secolo l’eroe omerico non poteva rimanere esente da profonde suggestioni. Questo perchè Ulisse rappresenta l’umanità nella sua completezza, con i suoi molti pregi ma anche con tutte le nostre più profonde contraddizioni. Nato in occasione di Brescia Bergamo Capitale della Cultura 2023, questo spettacolo racconta la figura di Odisseo attraverso il punto di vista delle donne che ha incontrato nel suo interminabile viaggio. Con l’aiuto di grandi autori contemporanei, soprattutto femminili, come Margaret Atwood, Marilù Oliva, ma anche Franz Kafka, Milo de Angelis, Luciano de Crescenzo e persino il musicista Luigi Dallapiccola, questa moderna Odissea si sviluppa soprattutto come scontro frontale fra il maschile ed il femminino, in una perenne partita a scacchi che non avrà mai fine. Le vicende vengono date per scontate. Non si trova in questo testo il racconto di un viaggio attraverso il Mediterraneo: il percorso è tutto interiore, nel confronto, finalmente alla pari, fra Ulisse e Circe, Calipso, Nausicaa, Tiresia, le sirene, fino allo scontro finale in cui giganteggia la figura di Penelope, vera coprotragonista dello spettacolo. Pensato come piece itinerante, che si dipana lungo gli ambienti di un palazzo, di un parco, di un luogo non convenzionale, questo spettacolo, che si rivolge principalmente ad un pubblico di giovani ed adulti, può essere comunque adattato per repliche in uno spazio teatrale attrezzato. |
sab. 15/3 ore 21 |
Unico €7 | |
- El Campaner - | Il campanaro, un lavoro che per anni ha dato voce e suono alle comunità, scandendo non solo i tempi di ogni singola giornata ma anche la crescita di generazioni, prima con il gioco e poi con l’impegno fatto di pazienza, ascolto e rispetto. Lo spettacolo, in forma di monologo in dialetto bresciano, con garbo intessuto di passione, con qua e là pennellate d’ironia, narra l’umana vicenda di un campanaro muto che, attraverso la musica i suoni, il modo diverso di guardare il mondo da una prospettiva fatta di sogni e pensieri rinchiusi nella mente, riesce in questo modo a stabilire con le persone un dialogo sincero. Tirando le corde vola alto il campanaro, riunisce nel gesto e nel suono il sublime e la concretezza del quotidiano, abbatte il muro della differenza e, complici le fedeli campane, in alcune circostanze fa sparire il velo di diffidenza nei riguardi di chi appare diverso. Ispirato ad una figura realmente esistita nella Bassa Brescia, questo dolcissimo e poetico personaggio può richiamare anche l’immagine di Quasimodo, ma privo delle forzature romantiche di Hugo. La delicatezza è infatti il tratto caratteristico di Azzini e l’interpretazione di Fioretti accompagna con assoluta levità un testo splendido in cui solitudine, ricordo, desiderio e relazione si intrecciano con i rintocchi delle campane che ci riportano ad un tempo ormai definitivamente passato, ma senza sottoporci al ricatto della nostalgia. El Campaner, in fondo, siamo tutti noi, sordi alla vita e protesi verso la disperata ricerca della bellezza che riempia di senso la nostra piccola esistenza. Uno spettacolo per tutte le età che, nella sua estrema versatilità, può essere replicato in spazi teatrali oppure in luoghi alternativi di tutti le tipologie. |
sab. 5/4 ore 21 |
Unico €7 | |
- FRA' (San Francesco, la star del Medioevo) - | Tutti conoscono san Francesco. Perché è così irresistibile? Era un artista, forse il più grande della storia: nessuno ha mai raccontato Dio con tanta creatività. In un monologo orchestrato con laudi medioevali e gli strumenti antichi di Luciano di Giandomenico, Maurizio Picchiò e Stefano Carloncelli, Giovanni Scifoni si interroga sulla figura del santo più pop che ci sia e percorre la vita del poverello di Assisi e il suo sforzo ossessivo di raccontare il mistero di Dio in ogni forma, fino al logoramento fisico che lo porterà alla morte. |
mer. 30/4 ore 21 |
Unico € 20 | |
- Travail - | Come si può comprendere già dal titolo, questo spettacolo è dedicato al lavoro ed in particolare al lavoro femminile. I testi e le situazioni presentate, raccolte da testimonianze dirette, lettere ai giornali, reportage giornalistici, esprimono, senza ovviamente avere la pretesa di essere esaustivi, l’evoluzione della condizione lavorativa della donna nel ventesimo secolo, attraverso le vere voci delle protagoniste. Sono racconti che narrano vicende umane legate alle esperienze lavorative, ma con la centralità di una visione più "romantica", se così si può definire, del lavoro. Figure legate al mondo rurale che modificano il proprio status vivendo in modo imperioso la trasformazione di una società agricola ad una industriale, con tutte le problematiche connesse, come la migrazione interna e lo sfollamento delle campagne. Si racconta di una società che cambia nel modo di fare e pensare, modifica i costumi e raggiunge un benessere che porta con sè le contraddizioni di un mondo nuovo. Travail come travaglio: il lavoro che porta fatica, non solo fisica ma anche mentale, il dover guadagnarsi il pane ma anche il merito e la voglia di cambiare lo stato sociale proprio e della società di cui si fa parte. E' la storia di due ragazze, il lavoro nella filanda e quello delle gelsominaie, definite anche le mondine del sud, che si trovano a percorrere la stessa strada che le porta a conoscere la grande città con la società del consumo e, nello stesso tempo, a prendere coscienza del proprio stato e del proprio ruolo all’interno di un mondo che si evolve e si trasforma. Per questi suoi temi fortemente legati al sociale, Travail è uno spettacolo adatto ad ogni momento dell’anno ma che trova la sua più significativa collocazione in occasione della Festa del Lavoro e della Festa della Donna. |
sab. 10/5 ore 21 |
Unico €7 |
Educ-Arte
Titolo | Scheda | Data | Scuola | Prezzo |
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- Ricordi (la notte di Elie Wiesel) - | *** RISERVATO ALLA SCUOLA SECONDARIA DI 1° E 2° GRADO *** La prima notte ad Auschwitz è un'esperienza devastante che mette in crisi la fede umana, segnando un abisso di crudeltà mai visto. Nonostante la spoliazione dell'identità umana, l'uomo trova momenti di fede, speranza e poesia, come quando la musica offre un breve sollievo. Lo spettacolo della Giornata della Memoria, con musiche, canzoni, racconti e immagini, invita alla riflessione per mantenere viva la consapevolezza del male e l'importanza di combatterlo con conoscenza, ricordando che la lotta contro la violenza è sempre attuale. Regia: Fabio Tedoldi; Autore: Fabio Tedoldi da Elie Wiesel; Compagnia: Cara...Mella |
lun. 27/1 ore 10 |
Educ-Arte 3° livello | Unico € 5 |
- Un anatroccolo in cucina - | *** RISERVATO ALLA SCUOLA DELL'INFANZIA *** La cucina di un grande ristorante. Un lavapiatti sommerso dal sapone. Suoni e voci che ridono di là dalla porta. Un sogno: quello di essere dall’altra parte, seduto a quella festa, a ridere e cantare con chi sta “insieme”. Ma qualcuno deve pur preparare per la festa! E allora tocca a lui. E mentre secchi, pentole, tazzine e piatti, bicchieri e strofinacci sembrano non voler stare mai al loro posto, mentre ad ogni attimo di distrazione paiono prendere vita propria, lui non si abbatte e, anzi, si mette ancor più d’impegno per fare del suo meglio e, magari, piacere un po’ anche lui… Ma niente, ogni tentativo è goffo e ogni speranza un tonfo. Allora non resta che sognare. Sognare di fare come quel brutto anatroccolo, che una mattina si svegliò e si scoprì cigno pronto per volare… “Il brutto anatroccolo” tratta con note leggere il tema della diversità, reale o immaginata, il bisogno di essere accettati e di far parte di un gruppo. Regia: Dadde Visconti; Autore: Simone Lombardelli, Dadde Visconti; Compagnia: Eccentrici Dadarò |
mar. 11/3 ore 10 |
Educ-Arte 1° livello | Unico € 5 |
- Fuori gioco - | *** RISERVATO ALLA SCUOLA SECONDARIA DI 1° e 2° GRADO *** Un allenatore di periferia sogna di risollevare la sua squadra dall'ultimo posto in classifica, nonostante l'umiliazione e l'abbandono di alcuni ragazzi. Determinato a vincere, cerca i giocatori smarriti ovunque, perché la partita si gioca anche fuori dal campo. "Fuorigioco" è un monologo ispirato a una storia vera, che racconta dei giovani calciatori, delle loro famiglie e delle loro sfide. La panchina è piena di speranze e passioni, mostrando che il vero successo è andare avanti nonostante gli insuccessi. Lo spettacolo mira a comprendere profondamente e rappresentare il mondo degli adolescenti e il loro territorio. Regia: Claudio Orlandini; Autore: Michele Clementelli; Compagnia: COM Teatro |
mer. 19/3 ore 10 |
Educ-Arte 3° livello | Unico € 5 |
Contatti
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